basilica di San giuseppe artigiano
(ex San biagio ad amiternum)

condividi questa pagina

La Chiesa di S. Biagio d'Amiternum, oggi ribattezzata S. Giuseppe Artigiano, costituisce un monumento carico di significato storico, civile ed ecclesiastico per la città de L’Aquila. Storicamente infatti essa rappresentava la chiesa cittadina più importante per gli Amiternini. Posta fra piazza S. Biagio e la via di Roio, su cui prospettano rispettivamente la facciata ed il prospetto absidale, la chiesa rimane oggi inglobata fra il Palazzo Piscitelli e l’oratorio sconsacrato di S. Giuseppe dei Minimi.

Le sue origini, con la dedicazione a S. Vittorino, vengono poste dall’Antonini nella prima metà del duecento, nella parte più antica della città, a ridosso della Cattedrale di S. Massimo, e ciò a testimoniare l’uguale dignità e la condizione di autonomia di cui godeva la Chiesa Amiternina nei confronti di quella Forconese, secondo quanto stabilito nella Convenzione del 1257 a seguito del trasferimento della sede episcopale da Forcona a L’Aquila.

il restauro

Tante e differenti le vicissitudini della fabbrica nel corso della storia e non tutte documentabili, fino alla data fatidica del 6 aprile 2009, quando in seguito al disastroso sisma che ha colpito l'Abruzzo, la Chiesa ha subito la stessa sorte degli altri monumenti rimanendo inagibile. Dopo una meticolosa ricognizione dei danni provocati dal sisma, un'attento rilievo di tipo strutturale, materico e metrico e, non ultimo, dopo una campagna di indagini, si è proceduto alla progettazione dell'intervento di ricostruzione e restauro che ha comportato:

  • lo smontaggio dei tetti in cemento armato delle navate e la costruzione di nuovi tetti con capriate lignee su cordoli in muratura armata, previo consolidamento dei muri sottostanti con iniezioni di malta di calce e sarcitura delle lesioni con la tecnica dello scuci cuci;
  • la ricostruzione del timpano della facciata e del finestrone centrale crollati a seguito del sisma;
  • il restauro e la sostituzione delle strutture lignee portanti dei tetti (capriate, arcarecci, tavolato) nella navata centrale e nelle navate laterali;
  • la realizzazione dei tetti ventilati realizzati con ondulina sottocoppo rigida con sovrastanti coppi aquilani dotati di sistema antiscivolo per la neve;
  • l’apposizione di catene metalliche a più livelli;
  • lo smontaggio parziale del basamento ed il consolidamento del 2° pilastro di destra;
  • il consolidamento dei basamenti e dei fusti di tutti i pilastri e dei piloni con l’apposizione di catene metalliche incrociate sul basamento e con fasciature in fibra di carbonio sul fusto;
  • la riconfigurazione di alcuni cupolini della navata sinistra con mattoni in cotto di riuso; - il consolidamento estradossale di tutti i cupolini con fasce in fibra di carbonio e con la realizzazione di appositi frenelli;
  • il consolidamento di tutti gli archi sia trasversali che longitudinali;
  • la riconfigurazione di tutte le cornici ed i partiti architettonici dei cupolini;
  • la riconfigurazione ed il restauro di tutte le cornici ed i falsi archi della volta della navata principale;
  • il restauro conservativo della volta principale in camorcanna;
  • il riordino cromatico delle tinte delle pareti e dei pilastri;
  • il restauro conservativo delle iscrizioni e delle cornici della trabeazione della navata centrale e di tutti gli altari laterali;
  • la realizzazione delle nuove mense degli altari laterali;
  • la realizzazione della nuova pavimentazione nell’area dell’altare maggiore;
  • la realizzazione del nuovo coro ligneo;
  • la realizzazione del nuovo impianto elettrico predisposto per la domotica e lo studio illuminotecnico con l’inserimento di nuovi corpi illuminanti a led sia all’interno che all’esterno della chiesa;
  • la realizzazione dell’impianto di riscaldamento a pannelli radianti;
  • la realizzazione del nuovo impianto di diffusione sonora;
  • il restauro delle pavimentazioni esistenti;
  • la realizzazione di nuovi infissi in corten nella navata principale;
  • il restauro dei portoni in legno;
  • lo smontaggio e la ricollocazione dell’ altare del transito di S. Giuseppe nella nuova sacrestia monumentale.

Nel corso dei lavori di restauro della Chiesa si è proceduto alla stonacatura della parete destra laterale dell'abside. Tale operazione è stata eseguita con la massima cura, in quanto dalla ricerca storica effettuata, la parte absidale della Chiesa era individuata come una delle più antiche e si ipotizzava la presenza di vestigia precedenti. Nel corso dell'operazione una porzione di intonaco si è staccata autonomamente svelando al di sotto la presenza di una porzione di pittura (a fresco) sicuramente precedente all'attuale configurazione del tempio; due saggi alla destra e alla sinistra della parasta all'estremità destra dell'abside hanno confermato l'estensione del dipinto per quasi tutta la parete. L'estensione dell'affesco al di sotto della parasta terminale dell'abside verso la navata, testimonia il fatto che esso risale ad una precedente configurazione della Chiesa. L’affresco, di ottima fattura, rappresenta una Madonna con degli angeli, in parte danneggiato da spicconamenti eseguiti all’epoca dell’intonacatura della Chiesa per farvi aderire l’intonaco soprastante che lo occultava, realizzato presumibilmente intorno agli anni '20. Successivamente, durante i lavori di dismissione della copertura della navata laterale destra con la demolizione del solaio inclinato in cls, è stata rinvenuta, nella parete di fondo della Chiesa, nello spazio fra la volta della cappella del SS. Sacramento e la copertura, una piccola porzione di affresco, rimosso, con cura, il materiale di riempimento sovrastante la volta, si è svelata la presenza di un'intercapedine fra il muro di appoggio della volta della Cappella sul fondo e il muro esterno della Chiesa. Si è, così, pervenuti alla scoperta di una consistente parete affrescata (ipotizzata in 50 e più mq.), che copre buona parte della parete absidale e passando dietro, indenne, a ridosso dell'incrocio con il muro longitudinale dell'abside continua sulla parete alle spalle dell'altare della Cappella del SS. Sacramento. L’affresco rappresenta il Cristo pantocratore. La forma a timpano della parte superiore dell'affresco, e la presenza nella zona soprastante di buche di alloggiamento di travi lignee disposte regolarmente, fa ipotizzare, anche in riferimento alla dimensione dell'affresco, che la configurazione appartenga, probabilmente, ad un'area absidale. La fattura dell'affresco e la sua similitudine con altri presenti nel territorio (Santa Maria ad Cryptas, a Fossa - San Domenico a L'Aquila) collocano la sua datazione intorno alla metà del trecento.

commenta questa pagina
comments powered by Disqus
condividi questa pagina